Cosa succede realmente alla traccia nel processo di mastering?

Cosa succede realmente alla traccia nel processo di mastering?

La sfida delle produzioni homemade è riuscire a far ascoltare ai propri fan esattamente ciò che si vuole fargli ascoltare.

Mastering studio

Quando ho iniziato a fare missaggi, il mio studio era – usando un eufemismo – molto spartano. Disponevo di una piccola scrivania messa nell’angolo della mia piccola stanza…

Il bello è che non avevo monitor; avevo solo delle cuffie.

Nonostante ciò, pretendevo che le mie registrazioni e i miei missaggi fossero allo stesso livello di quelli delle grandi produzioni.

Bisogna sempre tenere in considerazione che il luogo e gli strumenti di lavoro di cui disponiamo influenzeranno in maniera importantissima il missaggio.

Il mastering si preoccupa di far ascoltare ai tuoi fan un missaggio che sia fedele il più possibile a quello che hai lavorato, a prescindere dal luogo in cui è stato fatto.

Vediamo meglio come è possibile ciò.

Il MIX FINALE

Se sei felice del tuo mix finale e le tue orecchie non sono cascate a terra dopo averlo ascoltato, probabilmente è davvero buono. Purtroppo però se è fatto in casa non avrai la sicurezza che gli altri lo sentano come te, a meno che non inviti le persone a casa tua…

Il mix è colorato ed influenzato come suddetto, dalla stanza, dai monitor e dalle cuffie che hai usato.

È facile verificare ciò, basta prendere il tuo mix e sentirlo a casa di un amico. Meglio ancora, potresti ascoltarlo in un pub con dei monitor abbastanza potenti, non ti meravigliare però se in quest’ultimo caso il mix risulti un po sgonfio.

IL TUO PUBBLICO

Altra cosa importante da considerare è per chi stai facendo musica? E dove la ascolteranno – in macchina, al telefono, in un club, nello stereo di casa?

Il mastering crea le connessioni e gli aggiustamenti necessari alla tua traccia. Chi ascolta non deve avere una reale idea di dove e come è stata registrata la tua musica, ma deve solo avere l’idea di star ascoltando te e la tua musica.

Per farvi vedere cosa accade nel “dietro le quinte” del mastering, abbiamo usato una traccia a mò di ratto da laboratorio.

COMPRESSIONE

La compressione è il lubrificante che rende scorrevoli le tue tracce. E’ molto delicata la sua gestione, se usata in modo leggero, renderà piatta la traccia e se usata troppo la schiaccerà, rendendo l’ascolto addirittura sgradevole. Trovare la giusta via di mezzo è sempre la cosa migliore generalmente.

L’obiettivo dei compressori è quello di tenere a bada delicatamente i picchi di volume e amalgamare tutti gli strumenti tra loro.

Una traccia ben masterizzata entrerà ben impressa nella memoria di chi ascolta.

Senza compressione:

Con compressione:

Equalizzatore – Lo strumento multi-uso del Mastering

Lo scopo dell’equalizzatore è chiaro già nel suo nome, è quindi quello di rendere il suono equilibrato. Grazie ad esso si può agire per togliere frequenze eccessivamente presenti o per enfatizzarne laddove manchino.

Si tratta di un’operazione chirurgica a tutti gli effetti; per esempio quando si opera sulle 4kHz di uno shaker, per togliere durezza al suono e renderlo più morbido. L’ideale sarebbe usarlo per togliere tutto quello che suona di troppo e che di fatto rende obsoleto sia il mix che i suoni dei singoli strumenti; in alcuni casi però è indispensabile usarlo per regalare decibel a determinate frequenze, per rendere appunto equilibrata la traccia.

Un master con un EQ ben gestito, ha sicuramente più chance di suonare bene in qualsiasi impianto.

Agendo con gli EQ nella maniera corretta potrai evitare suoni inscatolati o nasali, scuri o scarni, freddi o eccessivamente caldi…

 

Equalizzazione mal gestita:

Equalizzazione ben gestita:

VALORIZZAZIONE STEREO (STEREO ENHANCEMENT)

Per poter usare questo tipo di strumento, il mix deve essere ordinato. Il suo scopo è quello di aprire il mix ma questo accadrà soltanto se i pan nel missaggio sono stati gestiti ponderatamente e solamente per regalare il giusto spazio ai singoli strumenti. Inoltre usando l’enhancer bisogna fare attenzione alle frequenze altissime, le quali non sono molto apprezzate da questo strumento.

Mix gestito bene:

Mix eccessivamente “aperto”:

Una volta che hai effettuato il mastering sulla tua traccia, assicurati che essa suoni nello stesso modo sia nel tuo home studio che a casa dei tuoi amici. Fai le prove su tanti impianti diversi. LANDR è un affidabilissimo banco di prova, puoi già fare dei riscontri grazie ad esso.

Qui abbiamo visto alcune funzioni base del mastering, ma ovviamente è un campo vastissimo e molto complesso, dove per formare professionisti del settore ci vogliono anni di esperienza e di studio. Comunque sia, già dovresti avere una buona panoramica di come funziona questo processo.

 

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